Nel corso dell’ultimo secolo sono stati fatti passi da gigante nel campo delle tecniche per l’allungamento del pene. Il progresso in campo tecnologico-ingegneristico ha portato all'invenzione di metodi sempre più avanzati ed efficienti.
Il desiderio di avere un pene di grandi dimensioni è tutt’altro che recente: dando uno sguardo alla storia, sin dalle prime società cavernicole, quasi sempre la dimensione dell’organo genitale era associata a prestigio, potere e virilità. In molti casi permetteva a chi era più dotato di primeggiare a livello politico sugli altri.
Nella cultura preistorica questo dato è fornito da un sufficiente numero di rappresentazioni artistiche, dalle raffigurazioni rupestri alla creazione di piccole statue.
Oltre alle società antiche, molti popoli tribali ancora esistenti applicano da secoli tecniche rudimentali per aumentare le dimensioni del pene. Per diversi antropologi questa prassi è divenuta oggetto di studio.
Margaret Mead per esempio, antropologa americana diventata famosa durante gli anni 60, studiò da vicino le abitudini di alcune tribù della Polinesia le quali praticavano l’allungamento del pene utilizzando una specie di manicotto di tessuto, prodotto con fibre vegetali. Il pene vi veniva infilato in un’estremità aperta e in quella opposta veniva riposta una pietra o un oggetto pesante. Questa è la tecnica tribale più diffusa, utilizzata anche in molte parti dell’Africa e del Sud America.
Una tribù del Brasile invece utilizzava un metodo a dir poco audace per cercare di riuscire nell’impresa di avere un pene più potente: dopo aver catturato un serpente velenoso dalla giungla, lo inducevano a mordere la punta del pene di un uomo, presumendo che ciò gli donasse vigore. Erano disposti a sopportare mesi in agonia a causa del veleno per di sfoggiare un “gioiello più grosso”.Altre tribù della zona del Borneo invece utilizzavano pezzi di metallo o di osso mantenendo così un costante stato di erezione.
Allungamento del pene nell’antica cultura Mediterranea
Per quanto riguarda la cultura europea, nell’antica Grecia un pene di piccole dimensioni era considerato come più elegante e segno di raffinatezza, in particolare tra gli omosessuali. Questo popolo era ossessionato dai genitali e dalla perfezione delle forme del corpo. Il corpo maschile, infatti, era di gran lunga preferito a quello femminile e doveva essere atletico, sinuoso, efebico.
Il corpo del fanciullo esprimeva l’ideale della bellezza canonica. Un pene di sproporzionate dimensioni era sinonimo di volgarità e rozzezza, associato ai popoli barbari e incolti.
Nella cultura romana antica abbiamo un ritorno all’idea del pene come simbolo di virilità e risolutezza. Tecniche più o meno sofisticate vennero designate per migliorare questo stato qualora madre natura fosse stata poco generosa.
Vi sono frammenti di testo, infatti, che si riferiscono a tecniche su come allungare il pene che parlano di massaggi effettuati con oli caldi o attaccando all’estremità del pene un peso. Anche gli Egizi usavano questa tecnica che è al giorno d’oggi sconsigliata in quanto allunga ma restringe conseguentemente la circonferenza, causando patologie anche gravi.
Allungamento del pene nella cultura Arabica
Una tecnica più degna di nota e ancora in pratica anche in Occidente è quella araba. Anche nella cultura araba antica la grandezza del membro era oggetto di rispetto e si rapportava alla rilevanza sociale e alla mascolinità del soggetto. Sembra avere origine proprio in questa parte del mondo la famosa tecnica del Jelqing, i cui decantati effetti positivi vennero confermati a livello scientifico dal dottor Brian Richards.
Egli infatti riscontrò un visibile incremento delle dimensioni del pene nell’ 87% dei soggetti presi in esame.
Questa tecnica consiste in una sorta di mungitura che è infatti la traduzione del termine stesso. Il maschio deve stringere il membro facendo confluire il sangue verso la punta. Gli effetti benefici sembrano essere legati ad un incremento della circolazione sanguigna in tale parte del corpo. Questa tecnica va praticata con molta cautela e seguendo delle istruzioni specifiche o potrebbe risultare dannosa.
Il pene deve essere precedentemente inumidito con un asciugamano bagnato con acqua molto tiepida ed essere poi portato in posizione semi eretta. Dopo aver lasciato il pene avvolto nell’asciugamano caldo per circa 15 minuti, si può procedere alla fase di mungitura. Il segreto consisterebbe nell’esercitare la giusta pressione durante la manipolazione. Gli esperti raccomandano anche di utilizzare abbondante lubrificante.
Allungamento del pene nella cultura Orientale
Per quel che riguarda il continente asiatico, in particolar modo la cultura cinese, i metodi studiati per avere un pene più grosso prevedevano l’uso di erbe mediche quali il ginseng, senza però riscontrare alcun risultato soddisfacente. Per questo tentarono soluzioni ben più estreme, quali nutrirsi di membri sessuali di animali molto dotati; va da sé che anche in questo caso gli esiti non furono mai soddisfacenti. Gli antichi samurai invece, si iniettavano gocce di silicone nelle pelle prepuziale.
Nella cultura indiana la maggior parte dei metodi implicava uno stiramento del tessuto che, come si è già visto, comportava non pochi effetti indesiderati.
Rimedi e prodotti naturali per l’Allungamento del pene
Oggi sappiamo che se un uomo è messo occasionalmente a confronto con un altro e scopre di avere dimensioni inferiori del proprio pene, viene assalito dalla cosiddetta “sindrome dello spogliatoio”, ovvero quella sensazione di vergogna ed insicurezza che assale l’individuo.
Fortunatamente la medicina offre diverse tecniche per modificare l’aspetto dell’organo sessuale maschile. Esistono tecniche utilizzate esclusivamente per l’allungamento del pene che consistono nell'incidere parzialmente il legamento sospensore del pene o all’iniezione di tessuto adiposo per aumentarne il volume. L’intervento più moderno consiste nella falloplastica, ovvero l’applicazione di gel a base di acido ialuronico che garantisce un risultato soddisfacente e una rapida ripresa delle proprie attività.
Ricordiamo che qualunque intervento, sia esso moderno o tradizionale, non migliora la funzionalità dell’organo sessuale e pertanto non è utile a risolvere eventuali disfunzioni. Tuttavia possono essere affrontate efficacemente grazie agli innovativi integratori naturali studiati appositamente per questo scopo, efficaci e privi di effetti collaterali.
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