La pratica del tatuaggio sulla pelle esiste da centinaia di anni. Dapprima è nata come usanza religiosa, soprattutto nelle antiche tribù, diventando poi nel corso del tempo un fenomeno di moda e costume. Che sia piccolo e nascosto o grande e ben visibile, il tatuaggio ha una permanenza a vita e spesso c’è chi si pente di avere una tigre sulla schiena o il nome del proprio ex sul braccio. Ecco quindi che per i “pentiti” arriva in soccorso il laser.
Tecniche di rimozione laser e salute del paziente
Una volta deciso di far rimuovere un tatuaggio, bisogna prendere contatto con una clinica specializzata in questo tipo di trattamenti. La tecnica più usata e all’avanguardia è il Q-switch che permette di trattare ogni tipo di tatuaggio. Questo laser va ad agire sulla pelle frantumando i pigmenti dell’inchiostro fino a ridurli in piccolissime particelle in grado di essere smaltite naturalmente dalla cute stessa.
Ovviamente prima di procedere con la rimozione, il medico specialista deve valutare diversi fattori, come ad esempio lo stato di salute cutaneo del paziente e la presenza di pregresse infezioni sulla zona da trattare. Ogni persona può reagire in modo diverso a questo tipo di trattamenti invasivi. È bene verificare che sussistano tutte le condizioni per una corretta rimozione. Il medico può sconsigliare il trattamento soprattutto in caso di precedenti tumori alla pelle, assunzione di farmaci anticoagulanti, ipersensibilità alla luce.
Allo stesso modo ci sono dei tatuaggi che si prestano più facilmente a essere cancellati, come ad esempio quelli meno recenti e quindi più sbiaditi che presentano un minor livello d’inchiostro. Anche i tatuaggi colorati portano con sé degli inconvenienti: l’azzurro e il giallo sono molto più difficili da togliere, così come i disegni molto estesi o quelli frutto di un ripasso per coprire vecchi tatuaggi sottostanti. Infine, le zone come il dorso delle mani o dei piedi, il viso, il collo e le giunture degli arti sono molto più sensibili e complicate da trattare.
Costi e controindicazioni
La tecnica laser è un trattamento all’avanguardia, sicuro ed efficace. Per questo motivo ha dei costi che ne rispecchiano qualità e ottimi risultati. La spesa varia in base a caratteristiche del tatuaggio, grandezza e colore. Di norma il prezzo è compreso tra i cento e gli ottocento euro a seduta. Sempre a seconda del tipo di tatuaggio, varia anche il numero di sedute a cui il paziente si dovrà sottoporre. Generalmente però ci vogliono almeno due mesi tra un trattamento e l’altro per garantire la corretta guarigione della pelle.
Togliere un tatuaggio porta con sé un dolore simile alla puntura di uno spillo che dura qualche secondo. Per i soggetti più sensibili è possibile applicare una crema anestetica locale, ma di norma il tutto è piuttosto tollerabile. Inoltre, per evitare l’insorgere di complicazioni, ci sono piccoli accorgimenti da adottare prima e dopo ogni seduta. È importante evitare l’esposizione al sole o i lettini abbronzanti prima del trattamento e fino a due settimane dopo il suo termine. L’assunzione di farmaci fotosensibilizzanti è categoricamente sconsigliata, ed è bene curare la zona trattata con apposite lozioni e unguenti per assicurare una corretta guarigione della ferita ed evitare la comparsa di cicatrici.
Se non si è ancora convinti di affrontare un trattamento invasivo, esistono altri metodi per rimuovere i tatuaggi senza il laser. Da diverso tempo vengono commercializzate creme in grado di eliminare disegni a inchiostro dalla pelle in modo naturale. Sono dei rimedi indolore che richiedono costanza e pazienza, nonché il rispetto delle indicazioni per garantire un ottimo risultato. Se il laser non fa ancora al caso vostro, le creme per la rimozione dei tatuaggi sono valide alternative per eliminare un brutto ricordo o un errore di gioventù.