Tra le malattie infettive più comuni, la scabbiaè sicuramente una delle più fastidiose. Si presenta sia negli animali che negli essere umani ed è colpa di un piccolo acaro che si insinua nella pelle causando un fortissimo prurito. Attorno alla scabbia ruotano tanti falsi miti, ecco perché è bene fare chiarezza per conoscere al meglio questa malattia.
Cause e sintomi della scabbia
La scabbia è una malattia contagiosa ancora presente al giorno d’oggi, ma ciò non implica che porti con sé complicanze gravi. I paesi interessati da climi caldi e tropicali mantengono la più alta incidenza di infezione, come nel caso della Cina e dell’Indonesia. Non è escluso che l’acaro della scabbia sopravviva a lungo anche in condizioni di freddo piuttosto elevato, nonché di forte umidità. Inoltre scarsa igiene non è sempre sinonimo di malattia. Paesi dalle condizioni igieniche inadeguate possono avere più focolai, ma non si escludono infezioni anche in situazioni di benessere elevato.
Il Sarcoptes scabiei variante hominis è un parassita che sopravvive al massimo settantadue ore al di fuori del corpo umano, mentre sulla pelle può resistere fino a due mesi. Una volta avvenuta la fecondazione dell’acaro femmina adulto sullo strato più superficiale della cute, il parassita comincia a scavare delle gallerie sottocutanee visibili anche a occhio nudo. Nei cunicoli scavati vengono deposte le uova da cui poi nascono le larve. Queste poi si spostano verso la superficie della pelle e in una decina di giorni diventano a loro volta acari adulti.
Dopo circa tre settimane dal contagio, cominciano a manifestarsi i primi sintomi. Nel caso in cui il paziente avesse contratto la malattia in passato, i sintomi potrebbero presentarsi già entro i primi due giorni dall’infezione. Il forte prurito è il primo segnale che qualcosa non va. Può essere molto fastidioso anche perché si acutizza nelle ore notturne condizionando il sonno del malato. Le zone in cui gli acari scavano i loro “tunnel” sono prevalentemente mani, piedi, polsi e genitali. Oltre ai cunicoli, sono osservabili lesioni rossastre e tondeggianti, nonché lesioni dovute al grattamento.
Cura e prevenzione
Per curare la scabbia ci si può affidare a un tipo di trattamento antiparassitario locale. Questo prevede l’utilizzo di creme dai principi attivi che vanno a uccidere gli acari. Esistono anche lozioni, oli e unguenti naturali anti-scabbia che alleviano il prurito, idratando e rinforzando la pelle. Sono soluzioni topiche da applicare al bisogno sulle zone interessate dall’infezione. È comunque necessario rivolgersi a uno specialista per verificare che il decorso della malattia stia procedendo nel verso giusto, per non rischiare di peggiorare la situazione.
Come per tutte le malattie, è di fondamentale importanza la prevenzione. Le norme igieniche dovrebbero essere osservate in generale da chiunque, senza distinzioni tra paesi ricchi o poveri. Considerato che la scabbia può interessare anche le zone genitali, è bene limitare i rapporti sessuali con sconosciuti o comunque evitare di condividere indumenti, biancheria e asciugamani con chi non si conosce. Nel caso di avvenuto contagio è importante soprattutto igienizzare i capi d’abbigliamento con cicli di lavaggio ad almeno 60° e pulire accuratamente tutti gli oggetti entrati in contatto con la persona infetta.
Le malattie contagiose non devono mai essere sottovalutate. Ci sono individui immunodepressi che potrebbero riscontrare maggiori disagi o complicazioni dalla trasmissione infettiva. La cura e la prevenzione delle malattie sono importanti per limitare i contagi. Trascurare sintomi evidenti può mettere in pericolo la nostra salute e quella degli altri, ecco perché non bisogna esitare a contattare il medico nel caso di infezioni sospette.